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ATLETICA | 13 giugno 2018, 05:10

La mamma, la pediatra e la maratoneta Catherine Bertone sfida l’Usl e la Regione

‘L’aspettativa non retribuita mi è stata negata. Faccio il turno di notte, preparo le bambine e vado a correre così andrò agli europei’. Prende ferie per allenarsi

Catherine Bertone

Catherine Bertone

Dovrebbe correre e allenarsi per gli Europei. È l’azzurra con il miglior tempo, 2h 28’ 34”, ottenuto nel 2017. In un altro Paese sarebbe l’immagine vincente di una donna normale, ambiziosa nel lavoro e nello sport, ma in Italia è una donna in punizione, una che vuole troppo, tutto. La scelta di Catherine Bertone è semplice: nessuna rinuncia. Mamma, pediatra, maratoneta. Una dottoressa runner, un’atleta, non professionista, né militare...

Inizia così l’intervista di Emanuela Audisio a Catherine Bertone e pubblicata ieri da la Repubblica.

Nell’intervista viene riproposta l’assurdità dell’Usl che non ha concesso l’aspettativa per potersi allenare ed essere pronta agli europei di maratona. Ancora un'occasione per farci ridere in faccia dopo tante notizie di cronaca.

Vuole andarci è ha ragione. Infatti detiene il record mondiale over 45; ne ha 46. Catherine Bertone non polemizza, ma alla giornalista dice: “Non ho più intenzione di fare da testimonial alla mia azienda”.

Lo scorso anno ha organizzato un campo per ragazzi affetti dal diabete e alla termine alcuni di loro si sono iscritti a una società sportiva. Per Catherine, come spiega a Emanuela Audisio, “è stato un ottimo risultato; non vedo perché devo collaborare con chi mi penalizza”.

Infatti, l’Usl invece di ‘sfruttare’ un’atleta che è un esempio di grande livello, le impedisce di allenarsi vietandole il permesso non retribuito. E così lei prende ferie e sacrifica la famiglia. Il comportamento dell’Usl è paradossale visto che ogni anno l’azienda spende fior di euro per organizzare la manifestazione “Chi si ferma è perduto”; una manifestazione per sensibilizzare grandi e piccini come sulla pratica dello sport per prevenire le malattie.

Non le hanno dato i permessi perché mancano i medici. Altra assurdità: infatti un concorso per medici di ginecologia è stato annullato per presunte irregolarità (quando si vuole le soluzioni si trovano se i giornali non ci ficcano il naso, ndr).

Altra assurdità: quando è in ferie si ferma il reparto?

Catherine Bertone è pediatra e vuole andare a Berlino e così, in barba all’Usl e all’assessore regionale alla Sanità, fa il turno di notte dalle ore 20 alle 8 così può allenarsi. Quando non è di turno si alza all’alba per accudire le figlie, poi calza le scarpette e via ad allenarsi; e poi turno di lavoro. E avanti così.

Lei è una campionessa e lo vuole dimostrare anche all’Usl che non le consente di competere ad armi pari con le avversarie. Il presidente della Fidal ha chiesto alla Regione e all’Usl (la richiesta è pubblicata in basso) di rivedere la decisione.

Nel frattempo Catherine Bertone, che è già convocata, continua ad allenarsi come può anche perché, come dice l’Usl, chi si ferma è perduto e Berlino è sempre più vicina; mancano solo una cinquantina di giorni.

Files:
 Fidal -Attività agonistica int.le Dott.ssa Bertone (358 kB)

pi.mi.

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