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CALCIO | 10 gennaio 2020, 09:35

Calcio: Coppa Italia; Toro, vittoria di rigore. Sirigu porta i suoi ai quarti di finale

La parata del portiere su Radovanovic decide la sfida col Genoa arrivata fino ai tiri dal dischetto. In precedenza De Silvestri aveva replicato a Favilli, poi Radu ha detto no a tutti i tentativi granata fino al 120'. A fine mese il confronto con la vincente di Milan-Spal

Salvatore Sirigu

Salvatore Sirigu

Una partita infinita, terminata oltre la mezzanotte, nella quale non sono bastati 120 minuti per stabilire un vincitore, viene decisa ai rigori che premiano il Toro. La squadra di Mazzarri batte 6-4 il Genoa, grazie alla parata di Sirigu su Radovanovic, unico errore di una serie perfetta dagli undici metri.

Per il Toro la chiude Berenguer con un cucchiaio alla Totti, che vale la qualificazione ai quarti di finale in cui i granata se la vedranno a fine gennaio contro la vincente di Milan-Spal. Nei tempi regolamentari la partita era finita 1-1, con De Silvestri che aveva replicato a Favilli in un primo tempo giocato meglio dagli ospiti, mentre dal secondo tempo in avanti si è visto un Torino diverso, che si è scontrato con un muro pressoché insuperabile quale è stato il portiere Radu, decisivo soprattutto nel primo supplementare. Poi il secondo giallo rimediato da Meite ha costretto gli uomini di Mazzarri a chiudere in 10 e a soffrire contro il Genoa del tecnico vigonese Nicola, che dal dischetto viene tradito da Radovanovic.

Ora per il Toro si annuncia la sfida di fine gennaio contro la vincente della sfida tra Milan e Spal della prossima settimana, ma domenica sarà già tempo di campionato e con questa fatica nelle gambe sarà dura affrontare all’Olimpico il Bologna dell’ex dal dente avvelenato Sinisa Mihajlovic.

Cronaca. In uno stadio Olimpico semideserto, complice la scelta di giocare alle 21.15, con la diretta tv sulla Rai, la sera del 9 gennaio, Mazzarri cambia volto al Toro rispetto all’undici che aveva espugnato Roma, nonostante le numerose assenze. Dei big sono in campo solo Belotti e Sirigu, in difesa si rivede Bonifazi, Meite e Lukic sono i centrali di centrocampo, mentre Berenguer è il rifinitore al servizio della coppia composta dal Gallo e da Zaza. Cambia ancora di più l’applauditissimo ex Nicola, che rispetto al Genoa che aveva battuto domenica il Sassuolo rivolta l’undici iniziale quasi come un calzino, affidando al tandem Agudelo-Favilli le sue chance offensive.  

Il Toro parte meglio, fa la partita, costringe il Genoa a difendersi spesso con otto uomini dietro la linea del pallone, ma la manovra è troppo lenta e prevedibile, così non arrivano mai autentiche occasioni da rete. Viceversa, la prima volta che gli ospiti mettono il naso nell’area di rigore granata trovano il vantaggio, a pochi istanti dal quarto d’ora: da una palla malamente persa da Meite a centrocampo nasce il contropiede innescato da Favilli, sulla volata di Cassata la difesa granata è in ritardo nella chiusura, Laxalt non segue il movimento dell’avversario e per Favilli è un gioco da ragazzi battere Sirigu da due passi. Il Toro sbanda per alcuni minuti e ancora l’autore dell’1-0 per poco non fa secco Sirigu per la seconda volta, ma il tiro di Favilli da fuori non sorprende il portiere granata.

La squadra di Mazzarri si ricompatta e inizia a farsi pericolosa, con Zaza che non sfrutta a dovere una bella azione manovrata, il tentativo di De Silvestri che poi, sul prosieguo di una azione lunghissima, sfrutta un bel cross di Berenguer per andare a battere (un non irreprensibile) Radu per la rete del pareggio. Rimessa in equilibrio la situazione, il Toro però non riesce a spingere per andare subito a caccia del gol del sorpasso, mentre è il Genoa a farsi pericoloso, a pochi istanti dalla mezz’ora, con il colpoi di testa di Goldaniga che si spegne di poco alto, sugli sviluppi di un calcio di punizione. Da una palla persa di Zaza parte un contropiede avversario, con la volata dell’ex Barreca e Favilli che non ci arriva per un soffio, a pochi passi da Sirigu. Il portiere granata è bravissimo poco dopo sulla conclusione del colombiano Agudelo, che era stato protagonista di un bello spunto personale, mentre il tiro di Berenguer deviato da un difensore, oltre ad un tentativo dalla distanza di Metite sono gli unici squilli granata prima del duplice fischio del signor Sacchi.

La ripresa vede Berenguer calciare male una punizione invitante, poco oltre il limite dell’area, mentre il Genoa opera molto presto il primo cambio, con il marocchino El Yamiq che prende il posto di Zapata in difesa. Zaza non sfrutta un bel pallone di Belotti, mentre al 13’ trova molto attento Radu sul suo palo con una conclusione dal limite, mentre è decisamente più pericoloso il tentativo di Favilli sul fronte opposto, con Sirigu che si fa trovare ancora una volta pronto nella respinta. Dopo aver giocato la carta Radovanovic, a 20 minuti dalla fine Nicola esaurisce i suoi cambi mettendo dentro Destro al posto di Agudelo, tra gli ospiti il danese Schone continua ad essere il centrocampista più lucido in campo, mentre Radu sale in cattedra poco prima della mezz’ora, togliendo dal sette un colpo di testa di Belotti che pareva destinato al gol. Nel finale anche Mazzarri si affida alla sua panchina, inserendo prima Rincon e poi Ola Aina, ma solo al 90’ prima il tiro di Bonifazi e poi il colpo di testa di Belotti portano il Toro vicino al 2-1, mentre nel recupero è di Favilli l’ultima occasione per evitare i tempi supplementari.

Nell’extra time il baby Millico rimpiazza Zaza, mentre Berenguer spara alto da posizione favorevole e poi proprio Millico chiama in causa Radu con una sventola dalla distanza, con il portiere del Genoa sicuro anche sul tentativo di Meite. La fatica la fa da padrone da entrambe le parti, ma solo il Toro gioca per vincere, trovando però un Radu prodigioso sul colpo di testa di Bremer su azione d’angolo, col portiere romeno che si ripeten poi sul calcio di punizione di Belotti. In chiusura di primo supplementare Meite, che era stato graziato nella ripresa, rimedia il secondo giallo, costringendo i suoi a chiudere in 10 la gara.

Nel secondo supplementare Favilli si divora il gol vittoria di testa, il Genoa gioca di più e si rende pericoloso anche con Ghiglione, ma il Toro resiste malgrado l’inferiorità numerica. Si decide tutto ai rigori, dove il Toro è infallibile, mentre l’errore di Radovanovic è fatale al Genoa, con Berenguer che trasforma il quinto rigore che vale la qualificazione ai quarti di finale.

Torino – Genoa 6-4 (dopo c.d.r.)

Torino (3-4-1-2): Sirigu; Bonifazi (12’ pts Nkoulou), Bremer, Djidji; De Silvestri (36’ st Ola Aina), Meite, Lukic (32’ st Rincon), Laxalt; Berenguer; Belotti, Zaza (1’ pts Millico). All. Mazzarri

Genoa (3-5-2): Radu; Romero, Zapata (7’ st El Yamiq), Goldaniga; Ghiglione, Behrami (19’ st Radovanovic), Schone (1’ sts Sturaro), Cassata, Barreca; Agudelo (25’ st Destro), Favilli. All. Nicola

Arbitro: Sacchi di Macerata

Reti: 14’ Favilli, 22’ De Silvestri

Ammoniti: Romero, El Yamiq, Ola Aina, Radovanovic

Espulso: Meite

Sequenza rigori: Belotti GOL, Destro GOL, Millico GOL, Favilli GOL, Rincon GOL, Cassata GOL, Aina GOL, Radovanovic PARATO, Berenguer GOL

massimo de marzi

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