ATTUALITÀ - 07 novembre 2024, 12:08

È nata la Carta degli Sport Inclusivi. A “battezzarla” Beppe Dossena

La presentazione all’Istituto Serafico di Assisi. Obiettivo è promuovere lo sport universale e l’accessibilità degli impianti. Un passo avanti verso lo sport unificato, in cui atleti con e senza disabilità competono insieme

Promuovere lo sport per tutti unificato, universale, accessibile: è l’obiettivo principale della Carta degli Sport inclusivi, presentata nelle scorse settimane presso l’Istituto Serafico di Assisi, in collaborazione con il Panathlon Club Perugia, associazione culturale in campo sportivo. Padrino del documento è stato Beppe Dossena, ex calciatore campione del mondo. L’atleta è già Ambassador di Charing Golf Tour, l’associazione sportiva benefica presieduta da Claudio Ongis che a partire dal 2025 avvierà dei tornei di golf inclusivi nel circuito di Charing.

“La Carta degli Sport Inclusivi è un impegno concreto per garantire che lo sport diventi accessibile a tutti, anche dal punto di vista tecnico – ha detto Dossena -. Come sportivo, so quanto sia importante avere strutture adeguate, allenatori preparati e strumenti adatti per esprimere al meglio le proprie capacità. La sfida ora è formare tecnici e creare impianti che rispondano alle esigenze di tutti, indipendentemente dalle loro abilità. Questo documento segna l’inizio di un percorso che deve portare a un cambiamento reale e tangibile, perché lo sport non è solo competizione, ma anche inclusione e crescita personale”.

Cosa è scritto nella Carta

Il documento prevede una serie di azioni per rendere lo sport accessibile a tutti. Innanzitutto, la costruzione di impianti sportivi accessibili anche alle persone con disabilità. È prevista poi la promozione delle discipline sportive unificate e universali, in cui atleti con e senza disabilità gareggino insieme. Fondamentale anche la formazione di tecnici e dirigenti sportivi per squadre inclusive. Altro nodo cruciale è la partecipazione degli studenti con disabilità alle attività di educazione fisica nelle scuole.

I firmatari si sono impegnati a promuovere il documento a livello nazionale e internazionale, affinché le linee guida tracciate si trasformino in realtà operative e tangibili, e non restino solo una promessa su carta.

Parlano gli esperti

Per Domenico Ignozza, presidente del Coni Umbria, la Carta segna un “momento storico per lo sport”. Alessandro Palazzotti, fondatore di Special Olympics Italia, ha ricordato che “lo sport oggi è riconosciuto dalla Costituzione e lo sport unificato, che sembrava un’utopia, oggi è realtà”. Gian Luca Tassi, rappresentante del CIP – Comitato Italiano Paralimpico Umbria, si è soffermato sull’importanza della formazione degli istruttori, affinché possano insegnare lo sport inclusivo. L’incontro, organizzato e coordinato da Luca Ginetto, presidente del Panathlon Club Perugia, ha visto la partecipazione attiva anche di sportivi che hanno condiviso le proprie esperienze, sottolineando il valore della Carta e la necessità di trasformare le sue linee guida in azioni concrete per uno sport davvero inclusivo e accessibile a tutti.

Chiara Ludovisi 50&più/pc