Pena ridotta da due a un anno di sospensione e circa 400 euro di spese legali da pagare. L’uso nel giugno scorso del Clostebol, una pomata cicatrizzante per abrasioni, è costato cara al giovane corridore ciclista di Arvier Mattia Luboz.
La sostanza utilizzata, infatti, uno steroide anabolizzante, è tra quelle proibite; rilevata la positività dell’atleta l’Organizzazione nazionale anti doping (Onad) ne aveva disposto la sospensione dall’attività agonistica in via cautelare. La richiesta dell'Onad nei confronti di Luboz era stata di due anni di squalifica, ma la Prima sezione del Tribunale nazionale antidoping ha deciso di dimezzare la pena: un anno di squalifica a partire dal 10 giugno, giorno in cui e stato verificato l'uso della crema.
Luboz si era sottoposto volontariamente ad un controllo dopo il Giro delle Valli Monregalesi; la crema proibita l’aveva acquistata in farmacia per curarsi una ferita procuratasi cadendo da una mountain bike.
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