A Bard, l’ultimo capitolo del circuito, in una serata spettacolare imbandita fuori da un contesto prettamente sportivo come una pista di atletica, con la disputa di una gara di salto in lungo da fermo su una vera e propria struttura approntata nel centro della piazza più alta del forte savoiardo, e che ha messo di fronte i migliori 10 atleti e le migliori 10 atlete che si sono messi in luce durante il circuito, oltre a ad alcuni atleti invitati.
Infatti si è svolta martedì 13 settembre nell’incantevole Piazza d’Armi del Forte di Bard, la finale del circuito di atletica leggera High Speed League, che era partito proprio dalla Val D’Aosta i primi di luglio con la tappa di Donnas e che ha toccato, nel corso dell’estate, l’appennino emiliano a Berceto, il Canton Ticino con Mendrisio e i 2000 metri del Colle del Sestriere in Piemonte. Alla fine, più di 1.200 atleti e atlete in poche settimane si sono cimentati e sfidati in gare di velocità e di salti sulle piste più performanti del Nord Italia, grazie alle super-condizioni fornite dalle location individuate dagli organizzatori.
La cultura e la storia che incontrano lo sport, grazie ad una disciplina (appunto il salto in lungo da fermo) che si può conciliare in qualunque luogo, senza alcun impatto. Il lungo da fermo è una disciplina che venne disputata nelle prime 4 edizioni delle Olimpiadi estive, salvo poi esser soppressa dal programma olimpico a partire dal 1912, e che gli organizzatori (il blog specializzato di notizie Queenatletica e l’agenzia di eventi Manzana) hanno riportato alla ribalta da qualche anno in Italia, trovando una sempre maggiore diffusione nei meeting e costruendo una nuova narrazione con appositi record italiani e delle vere e proprie liste di sempre che contemplano anche le prestazioni dei pionieri azzurri dello scorso secolo.
Nell’evento di Bard le vittorie sono andate all’atleta lombardo Alexi Atchori che ha saltato un gran 3.13 (l’attuale record italiano è dello specialista di parkour Emanuele Brunello con 3.37, ottenuto proprio durante un evento degli organizzatori) superando dopo un lungo testa a testa il giovanissimo Dejan Travar, secondo con 3.06. Terzo posto per Alessandro Sacchi con 2.85.
Ha partecipato alla competizione, come invitato speciale, anche Dennis Brunod, stella dello skyrunning e in passato tra i migliori interpreti dello scialpinismo.
Nella gara femminile, la piemontese Sara Zoccheddu si è imposta con 2.47 precedendo (anche qui dopo un bel testa a testa a colpi di salti) l’azzurra del lancio del disco (l’anno scorso alle Olimpiadi di Tokyo, quest’anno ai mondiali di Eugene e agli Europei di Monaco) Daisy Osakue, che ha anche animato la serata con la sua simpatia.
Terza l’altra torinese Milica Travar con 2.42. Alla serata hanno presenziato il Presidente del CONI Valle D’Aosta Jean Dondeynaz, quello della Fidal, Lyana Calvesi accompagnata dal figlio ed ex azzurro Laurent Ottoz e una delle più forti atlete valdostane del momento, ovvero Corinne Challancin. Altra madrina della serata Charlotte Bonin, ex star della nazionale di triathlon, e che alle Olimpiadi di Tokyo del 2021 ha vinto l’argento come guida di un’atleta paralimpica.
Durante la serata è stata premiata anche la miglior atleta del circuito, la sprinter azzurra Chiara Melon, che ha vinto ben 4 gare tra le tappe di Donnas e del Sestriere sia sui 100 che sui 200, e che ha preceduto l’altro azzurro Simone Tanzilli e la lecchese Alessia Gatti.
Il circuito rientra in un nuovo paradigma organizzativo ricercato dagli organizzatori votato alla sinergia di tutti i soggetti che possono essere interessati a valorizzare un evento sportivo: non solo gli atleti (che grazie alle location ricercate per le loro particolari condizioni favorevoli, possano divertirsi al meglio), ma anche le società dislocate attorno agli impianti sportivi, le amministrazioni locali che si sono rivelate sensibili, le aziende e con il Forte di Bard, anche la cultura, lo spettacolo e la storia dello stesso territorio.