CICLISMO - 07 luglio 2024, 08:20

Silvio Martinello: dialogo e trasparenza per la Federazione Ciclistica Italiana del futuro

Uno dei punti cardine del suo programma è l’ascolto, partendo dalla periferia, dalle realtà locali, anche le più piccole, perché un movimento sportivo non può vivere solo di “decisioni a tavolino”

Silvio Martinello

Silvio Martinello

Il percorso di una vita, la passione giovanile divenuta una professione, il post-agonistico sempre a servizio delle due ruote.

In queste poche parole si può sintetizzare il sogno e la realtà di Silvio Martinello, padovano campione olimpico nella corsa a punti ad Atlanta 1996. Lui che il tetto del mondo lo ha conquistato cinque volte, oltre all’oro d’Olimpia, continua questa “missione” attraverso la comunicazione (collaboratore dal 2003 di Rai Sport e di Radio Rai dal 2019) ed il desiderio di rompere gli schemi come quando era in pista e su strada. Non un rivoluzionario ma un uomo concreto, sempre teso all’ascolto della cosiddetta “base” con idee molto chiare e condivisibili.

La candidatura alla Federazione Ciclistica Italiana

Dopo essersi proposto nel 2021 (con un risultato lusinghiero ma non sufficiente per l’elezione), è di questi giorni l’annuncio ufficiale di Silvio, che attraverso il suo sito ed i media ha annunciato la nuova discesa in campo (meglio dire su strada) verso la massima carica del ciclismo italiano, con un programma ben preciso e con la determinazione e schiettezza che lo hanno sempre contraddistinto. Prendiamo dalla sua dichiarazione alcuni stralci, che illustrano perfettamente gli obiettivi del campione.

“… Già quattro anni fa il nostro movimento necessitava di una scelta coraggiosa, di un nuovo percorso virtuoso dal punto di vista progettuale, gestionale ed economico-finanziario. Ora dobbiamo, prima di tutto, essere sinceri con noi stessi: nemmeno i più pessimisti potevano prevedere un tracollo federale di tale portata. Una gestione e un bilancio pressoché fuori controllo, un irrispettoso disprezzo delle regole statutarie, una reputazione compromessaun’immagine deteriorataun’imbarazzante mancanza di idee e progettirisorse umane stanche e demotivate e, non per ultimo, comitati regionali e provinciali abbandonati a loro stessi. E proprio dai comitati periferici occorreva invece ripartire. È impossibile non vedere lo scollamento e la distanza siderale tra il vertice e la base, lasciata letteralmente al proprio destino. I vertici federali arroccati nel loro fortino, animati da una sola evidente preoccupazione: non far trapelare alcun dettaglio sul proprio operato, tenendo all’oscuro gli stessi componenti del consiglio federale di molte operazioni di cui è difficile valutare portata e responsabilità…”.

Un incipit diretto, senza troppi giri di parole, un j’accuse ben definito frutto non tanto di una vis polemica ma di un profondo amore per il ciclismo. Uno sport di cui desidera il rilancio e soprattutto la visibilità che ad esso compete vista la tradizione internazionale e la miriade di campioni che questo sport ha portato alla ribalta sullo scenario mondiale. Parole accorate, parole anche di grande impatto se vogliamo, ma con l’obiettivo di costruire veramente un futuro per tutto il movimento e che Martinello raccoglie come sfida davanti ad uno scenario che dipinge come drammatico. Uno dei punti cardine del suo programma è l’ascolto, partendo dalla periferia, dalle realtà locali, anche le più piccole, perché un movimento sportivo non può vivere solo di “decisioni a tavolino”. Società, tecnici ed atleti, le tre componenti dell’Assemblea nazionale devono essere unite verso un solo obiettivo, un solo traguardo che porti al bene di tutti. Silvio sottolinea peraltro che sarà necessario il contributo proprio di tutti ed infatti intende spendersi sul territorio proprio con l’atteggiamento di ascolto, per scrivere insieme un programma coerente e soprattutto applicabile.

A Silvio abbiamo chiesto con quale spirito affronta questa sorta di “corsa a tappe”.

S. Lo spirito è quello di servizio al movimento. Vedere tanti operatori che mi spingono in questa direzione non può lasciarmi indifferente, pertanto, ho deciso di prestare la mia persona allo scopo, e come sempre in ogni progetto della mia vita, ci metto il massimo impegno, senza tralasciare nulla.

Il tuo programma (a disposizione sul tuo sito Silvio Martinello | Candidato Presidente FCI nel 2021 si incentrava su ben sette punti (Società sportive, Maglia azzurra, Sicurezza, Strada, Pista, Fuoristrada, Bmx, Paraciclismo), abbracciando tutte le componenti del ciclismo nazionale. Un impegno non da poco! Le idee erano e sono chiare e non si limitavano al solo aspetto agonistico ma anche ad aspetti economici relativi alla sostenibilità dell’attività, alla sicurezza con un coinvolgimento più efficace da parte dei legislatori nazionali, alla maglia azzurra (che ti sei cucita addosso per anni in giro per il mondo), alle discipline emergenti da affiancare a quelle tradizionali e più conosciute dal grande pubblico e, non per ultimo, anche al mondo della disabilità che ormai con il movimento paralimpico ha definitivamente sdoganato la diversità. Tantissimi obiettivi dunque da cui ripartire. Con quali aspettative?

S Sul sito si trova ancora il programma del 2021 che rimane comunque una traccia da seguire; in molti ambiti è ancora attuale ma necessità certamente di essere migliorato, ed è ciò che farò insieme alla base del nostro movimento.

Il tempo, si dice, è galantuomo. Come nel 2021, le tue idee e la tua determinazione non sono cambiate e certi tuoi timori si sono confermati. Senti anche il sostegno della base e questo, come detto, è molto importante. Ora hai la possibilità di poter nuovamente competere per la massima carica. Sicuramente non sarai solo in questa scalata. Hai già scelto chi starà al tuo fianco?

S. Di squadra inizierò a parlare dopo i Giochi, l’ambiente deve essere concentrato su quell’importante obiettivo, la politica non deve distogliere dall’appuntamento di Parigi, dopo ci sarà spazio e tempo per parlare di squadra.

Concediamoci un breve pensiero al presente. In questo 2024 abbiamo già vissuto il Giro d’Italia che ha confermato un successo di pubblico veramente commovente in certe tappe, ora il movimento italiano viene premiato anche dal Tour de France che ci omaggia con tre tappe spettacolari. Questa “benzina” può essere il carburante da cui partire per il rilancio del ciclismo italiano?

S. I grandi eventi sono la nostra vetrina e rappresentano un volano essenziale, ma la base ha bisogno soprattutto di certezze e di progetti concreti. L’evento mondiale può ispirare qualche giovane ad avvicinarsi al ciclismo ma se poi non abbiamo una società giovanile che lo accolga e lo indirizzi quell’ispirazione rimarrà un sogno.

Nel tuo programma hai ben definito che sarà essenziale il contributo di tutti. Hai già dichiarato che viaggerai molto per l’Italia per raccogliere ogni istanza, ogni sussulto, ogni buona idea, perché nessuno sia lasciato indietro rispetto al gruppo. Ci ricordi come gli sportivi potranno aiutarti in questa sfida? Hai istituito un canale diretto?

S. Chiunque potrà contattarmi direttamente tramite i canali social o il sito ufficiale silviomartinello.it, non ci sono filtri, sono io che leggo e rispondo.

Prima di salutarci, cosa vuoi dire ai tuoi sostenitori, oltre a quanto abbiamo già accennato?

S. Ritengo che il nostro movimento si trovi ad una svolta epocale; o si imbocca la via virtuosa della condivisione e della responsabilità o si rischia di scomparire. La priorità è la base del nostro movimento, pertanto in quella direzione devono essere indirizzate le risorse. Ci sarà tempo e modo di entrare nei dettagli man mano che la campagna elettorale entrerà nel vivo.

La pacatezza ma anche la determinazione di un profondo conoscitore del ciclismo traspaiono plasticamente dopo questo breve intervento. Siamo sicuri che saprà, grazie anche alle sue ottime doti di comunicatore, raccogliere e capitalizzare le tante buone idee di cui il suo programma è denso, con l’augurio di poter rilanciare uno sport che è davvero di tutti, popolare, amato, seguito e praticato. Perché l’Italia è anche a due ruote, non solo nell’agonismo ma anche nella vita di tutti i giorni, sempre più connessa con la sostenibilità che passa anche da una mobilità sicura e rispettosa dell’ambiente.

Ascoltare il sibilo delle due ruote è musica e lo spartito che il Maestro Martinello da Padova metterà sul leggio è già pronto a trasformarsi in note. Per il bene di tutti, per il bene del ciclismo e dello sport in generale. (fonte VivereItalia)

Giuseppe De Carli

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