C’è una certa solennità che accompagna certi momenti, come se le pareti stesse della Sala Maria Ida Viglino potessero trattenerne l’eco nel tempo. In quella sala, che più volte ha ospitato la politica, la cultura, la memoria, oggi si è celebrato lo sport, nella sua forma più vera: quella della fiducia, della continuità, della visione.
A riceverla, con il 100% dei voti (41 su 41), è stato Jean Dondeynaz, riconfermato per il secondo mandato alla guida del Comitato Regionale CONI della Valle d’Aosta. Un risultato che non è solo numerico, ma simbolico. È la fotografia limpida di un consenso costruito nel tempo, passo dopo passo, tappa dopo tappa, come in una lunga maratona in quota.
Per chi lo conosce, Jean non è solo un presidente. È l’uomo che correva nei boschi, che correva sulla pista di Tsambarlet, che ha respirato lo sport prima con i polmoni dell’atleta e poi con la mente del dirigente. Dal 2004 consigliere regionale FIDAL, poi Presidente, ha sempre mantenuto quella sobria concretezza di chi non promette, ma fa. E oggi, la comunità sportiva valdostana ha scelto di camminare ancora con lui.
Non sarà solo in questa nuova avventura. Al suo fianco una Giunta rinnovata e competente, in cui convivono volti noti e nuove energie. Si confermano Ettore Mosca Barberis (sport invernali) e Mario Vietti (pallacanestro), torna dopo una pausa Flavio Serra (pesistica), entra per le Discipline Associate Christian Comé (sport popolari), e tra gli Enti di Promozione Sportiva si afferma Katia Giudi (UISP). Completano la squadra due figure femminili di valore: Sara Favre e Francesca Pellizzer, in rappresentanza di atleti e tecnici. Una squadra equilibrata, competente, capace di portare avanti la complessità del movimento sportivo valdostano.
Il nuovo Consiglio Coni VdA
Non si può parlare del presente senza gettare uno sguardo al passato. Il CONI in Valle d’Aosta ha radici profonde: dal primo delegato Roberto Ghignone nel 1947, fino alle figure storiche di Ilario Lanivi, Eddy Ottoz, Bruno Oro, Piero Paolo Marchiando. In questa linea del tempo, Jean Dondeynaz rappresenta il ponte tra le glorie passate e le sfide future.
E la sfida, oggi, è doppia: garantire spazi, visibilità e crescita allo sport minore, sostenere le giovani generazioni, rafforzare il legame tra territorio e sport, tra scuole e federazioni, tra identità valdostana e agonismo nazionale.
A fine assemblea, pochi fronzoli, molti sguardi sinceri. Jean non è uno da grandi proclami, ma quando parla, pesa le parole come un allenatore che conosce i suoi atleti. "Andiamo avanti. Insieme", ha detto. E in quella parola, “insieme”, sta il segreto di una leadership che non cerca il podio per sé, ma per l’intero movimento sportivo valdostano.
E così, nel cuore delle Alpi, il CONI ha il suo timoniere. E la barca, nonostante il vento e le correnti, continua a navigare con rotta chiara e spirito di squadra.